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«A conclusione della settima edizione dello Swiss Architectural Award, che sta sempre più crescendo nel suo ciclo biennale, attirando l'attenzione della critica d'architettura internazionale, è d'obbligo accennare alle difficoltà socio-sanitarie conseguenti alla pandemia di COVID-19, che ha purtroppo influenzato lo svolgimento di questa edizione del Premio. Per questo voglio rivolgere un ringraziamento a tutti coloro (persone e istituzioni) che si sono prodigati per garantire la continuità di questo evento, anche come segno di speranza in uno scenario politico-culturale carico di molte incertezze. Quest'ultima edizione è stata accompagnata da due importanti elementi di novità: il primo è stato il passaggio di testimone, quale ente promotore del Premio, dalla Fondazione Svizzera per l'Architettura alla Fondazione Teatro dell'architettura, un'istituzione strettamente relazionata all'attività didattica e di ricerca dell'Accademia di architettura dell'USI e con la quale il Teatro condivide già la logistica nel campus di Mendrisio. Il secondo elemento di novità è stato il coinvolgimento (che si vorrebbe "strutturale"), come membri della giuria finale del Premio, dei rappresentanti delle tre Scuole universitarie di architettura presenti sul territorio svizzero, che per questa edizione sono stati: Riccardo Blumer per l'Accademia di Mendrisio, Christoph Girot per il Politecnico di Zurigo e Dieter Dietz per quello di Losanna. L'ampliamento della giuria è anche il segno di un'evoluzione che vuole sottolineare i valori impliciti e l'impegno etico che le tre Scuole universitarie riconoscono all'architettura, anche in futuro, una volta che l'ubriacatura della cosiddetta globalizzazione si sarà esaurita; una collaborazione preziosa, che risuona come segnale di altri possibili progetti comuni, come periodicamente auspicato dall'ex Segretario di Stato Charles Kleiber...» (Dall'Introduzione di Mario Botta")